Educare sulla strada nel distretto di Fidenza
Grazie al lavoro educativo di strada gli operatori sociali possono entrare in relazione con i giovani intercettandoli nei luoghi che abitano, questo approccio costituisce una svolta radicale rispetto alle classiche modalità di intervento. Non sono più i professionisti che attendono “utenti portatori di bisogni” all’interno di setting rigidi e formali, come possono essere uno sportello o un ambulatorio.
La strada viene concepita come luogo privilegiato dell’intervento, teatro di dinamiche relazionali complesse e contesto privilegiato di osservazione e lettura de bisogni connessi alla crescita della popolazione giovanile.
E’ facile intuire come l’educatore e l’educatrice di strada necessitino di una formazione specifica e di sviluppare particolari competenze per lo svolgimento del loro ruolo. Operare in contesto informale significa rinunciare ai classici meccanismi di sicurezza, aprirsi al nuovo e all’inaspettato. Allo stesso tempo ci si aspetta da questi operatori la capacità di destrutturarsi e ristrutturarsi, in un dialogo sinergico con altri attori del territorio, al fine di integrare letture e interventi sugli specifici fenomeni incontrati.
L’Università della Strada Gruppo Abele collabora da tempo con l’Azienda pubblica di servizi alla persona del territorio di Fidenza per la creazione e il potenziamento di servizi di outreach. Il workshop “Educare sulla strada nel Distretto di Fidenza” costituisce un momento di riflessione e allo stesso tempo di condivisione dell’attività svolta. Saranno analizzate le sfide e messe in luce le opportunità offerte dal sistema integrato dei servizi, sempre più chiamato a ottimizzare la sinergia con l’attività in strada.
Tre saranno i temi affrontati: le prospettive dei servizi di prossimità, i quali spesso prendono l’avvio da episodi di cronaca che coinvolgono giovani riportati con toni allarmistici, e ambiscono a costruire una relazione duratura nel tempo con gruppi informali che difficilmente vengono intercettati e non aderiscono ad altre proposte aggregative.
Il lavoro di comunità è il secondo tema portante: l’educatore che opera in strada è innanzitutto un facilitatore di relazioni nel territorio, capace di valorizzare tutti i soggetti, dai servizi pubblici, agli enti del terzo settore, fino alle singole persone che incontrano i giovani nella loro attività quotidiana: il commerciante, un portinaio, abitanti che vivono il quartiere. E’ necessario comprendere con che modalità coinvolgere tutti i soggetti, condividendo con loro l’analisi delle situazioni e dei bisogni, al fine di costruire un intervento realmente integrato.
In ultimo, ma non per importanza, è necessario interrogarsi sulle legittime aspettative nei confronti degli interventi di prossimità, tenendo conto che la prospettiva di lavoro è quella di stimolare e raccogliere la propositività dei giovani ed è quindi necessario costruire servizi elastici e flessibili, sia per definire che per modificare gli obiettivi, sulla base di quanto si riscontra in itinere.
Nella giornata del 15 giugno si restituiranno in modo dinamico esperienze e dati, a partire dai servizi di prossimità realizzati e in via di attuazione nel distretto di Fidenza, per poi lasciare spazio al confronto e agli spunti che emergono dalla platea.
Al termine della giornata si discuteranno le prospettive emerse all’interno di una tavola rotonda che coinvolgerà, studenti, insegnanti, referenti delle istituzioni e dei servizi.
Educare sulla strada nel Distretto di Fidenza
Il 15 giugno alle ore 9,00
Mycinema Fidenza (ex Macello), Via Mazzini 3c, Fidenza (PR)
Partecipano: Marco Battini (Coordinatore regionale delle Unità di strada della Regione Emilia-Romagna) Lorenzo Camoletto (Università della Strada Gruppo Abele), Ivan Severi (Università della Strada Gruppo Abele), Operatori e operatrici delle educative di strada del territorio, Rappresentanti istituzionali e stakeholder territoriali.