Costruttori di ponti e di passerelle

Il post di solidarietà a Luigi Ciotti del Gruppo Abele

Di ponti nel sociale se ne è sempre parlato. Tra persone e comunità essi rappresentano opportunità di legami e danno forma a occasioni di riscatto e di rigenerazione nelle storie di donne e uomini che la vita aveva messo alla prova. Ogni giorno il mondo del lavoro sociale si impegna in un progetto di costruzione i cui mattoni sono le singole iniziative di inclusione, di sostegno e vicinanza a chi fa più fatica e rischia di essere messo ai margini della società.

In questi decenni Luigi Ciotti ci ha sempre insegnato che il contrasto alle dinamiche mafiose e criminogene non passa solo dalla pur significativa azione giudiziaria ma si fonda su un costante lavoro di promozione sociale, educativa e culturale.

Le strade, le scuole e le carceri così come i luoghi dell’incontro, dell’impegno e dell’aiuto diventano gli scenari dove si può costruire un’alternativa di vita reale e non retorica, una possibilità resa tale però solo se si creano condizioni di restituzione di dignità alle persone e si garantisce la permanenza e non l’aleatorietà dei diritti per ogni soggetto, se si rinforza il protagonismo delle persone e delle comunità territoriali e si consolidano strategie non più estemporanee di aiuto economico e abitativo, occupazionale e formativo per chi vive momenti di difficoltà.

Ecco perché come Università della Strada esprimiamo la nostra gratitudine, la nostra vicinanza e solidarietà a Luigi Ciotti di fronte agli attacchi di questi giorni, facendo eco agli appelli delle numerose realtà del lavoro sociale e dei singoli operatori che quotidianamente incontriamo nelle strade e nei servizi sociali, sanitari ed educativi del settore pubblico e del privato.

Con buona pace del ministro Salvini, le infrastrutture di cui si sente urgente bisogno si chiamano relazione, giustizia sociale, educazione, consapevolezza critica, cultura dell’accoglienza, dignità, esigibilità dei diritti: sono questi i pilastri di uno sviluppo sociale reale e duraturo, il resto sembra pura passerella esibizionistica.

Previous
Previous

La corsa della vita. L’eterno ritorno degli spot antidroga

Next
Next

Hangin’ Out. Introduzione all’outreach e alla relazione nella bassa soglia