UdS in numeri. Il bilancio sociale dell’Università della Strada

Se dovessi trovare un'immagine che rappresenti il valore di un anno di lavoro dell’Università della Strada, mi verrebbe a cercare una matassa intricata, di una colorata lana morbida, perché il 2022 ha segnato il desiderio di molti gruppi, compreso quello di lavoro, di prendere i ferri in mano e creare una coperta patchwork. Ecco perché l’intreccio delle numerose attività segna anche il tentativo di rispondere ai diversi bisogni degli operatori, delle equipe e delle organizzazioni che abbiamo accompagnato nei mesi.

La gradualità della riapertura alle attività in presenza ha consentito di tornare in aula a tutto tondo, facendo tesoro delle possibilità che la pandemia ha offerto in termini di formazione online.

Il desiderio di poter nuovamente essere in presenza ha senza dubbio favorito la creazione di percorsi cuciti ancor di più a misura. La sensazione è stata quella di un accompagnare i gruppi, a riprendere il senso di molte attività, progetti e prospettive di intervento sociale.

Molto spazio hanno avuto i percorsi di supervisione, come dispositivo di manutenzione delle energie, delle relazioni e come spazio narrativo del vissuto legato all’esperienza pandemica. Esperienza individuale e collettiva, che ha fatto i conti con problemi sociali nuovi e vecchi, semplicemente amplificati dalle dinamiche emergenziali.

Il panorama della formazione necessita di un profondo ripensamento del fare formativo, per favorire un allineamento più autentico tra idea di formazione e sua declinazione operativa. Per questo l’Università della Strada ha provato ad uscire da alcune zone di comfort, cercando di dedicare alla progettazione dei percorsi una dose maggiore di creatività, nel porre attenzione ai processi, che rendono una esperienza formativa piacevole e al contempo utile. La pandemia ha insegnato tanto anche a noi e il poter riprendere come prima è stato, invece, una scelta di riprendere, modificando alcune geometrie formative.

Forse perché di fronte alla pesantezza del momento storico che viviamo, costruire degli spazi di sospensione, crea delle riserve di ossigeno, laddove si è in debito. E forse far ventilare le idee, le emozioni e i desideri ci fa ritrovare le forze per continuare ad essere operatori sociali, motivati e tenaci.

Un anno, il 2022, che ha consentito di far dialogare diversi punti di vista, in progetti di respiro ampio, tesi a creare linguaggi comuni, proprio laddove la complessità dei fenomeni pone il rischio della autoreferenzialità e dello scollamento dalla rete.

E così laddove il singolo tassello trova posto, l’intero prende forma in una armonia che solo uno sguardo più globale sa restituire. Aiutare chi aiuta a ritrovare nello sguardo dell’altro il senso del proprio lavoro, è stato un importante sprono. Continuare a essere accanto a chi, attraverso il pensare insieme e il fare insieme individua il bandolo della complessità sociale nella quale viviamo e che vorremmo cambiare nei suoi aspetti di diseguaglianza e povertà, ci sembra un obiettivo raggiunto. Un bandolo e tanto desiderio di “sferruzzare” un altro tassello della nostra coperta… A volte è proprio vero che nel bel mezzo di un gelido inverno, una calda coperta aiuta un po’ tutti a ritrovare il tepore che consente crescita e sviluppo.

Clicca qui per scaricare il bilancio sociale dell’università della Strada 2022

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