Cannabis e alcol: cambiare il Paradigma per un approccio più consapevole
La recente approvazione della legalizzazione della cannabis per uso ricreativo in Germania ha acceso i riflettori su un tema scottante: la nostra percezione delle droghe e le disuguaglianze nel modo in cui le trattiamo.
È interessante notare come il termine “ricreazionale” sia accolto in modo diverso quando si parla di alcol rispetto alla cannabis. L’alcol è spesso visto come parte integrante delle nostre celebrazioni e della nostra vita sociale, mentre la cannabis continua ad essere avvolta da stigma e pregiudizi. Ma perché questa discrepanza?
Le radici “bagnate” della nostra cultura associano l’alcol a valori positivi, a momenti ludici, la stessa religione cristiana celebra come primo miracolo di Gesù la trasformazione di acqua in vino per non farlo mancare a “una festa”... questo ci porta a vedere quel consumo sotto una luce positiva e a sottostimarne i rischi, facciamo l’opposto con i cannabinoidi demonizzandoli perché diffidiamo di ciò che percepiamo estraneo alla nostra cultura, ma sono entrambi giudizi sbilanciati non basati su una reale comprensione dei rischi.
Dobbiamo abbandonare gli stereotipi e affrontare la questione con obiettività. Dobbiamo considerare contesto e modalità di consumo, così come i vantaggi e i rischi associati a entrambe le sostanze. Solo così possiamo ridurre i danni e promuovere un uso responsabile.
Guardiamo oltre ciò che consumiamo e concentriamoci su come lo consumiamo. Non si tratta solo di ciò che mettiamo nel nostro corpo, ma del contesto sociale, emotivo e ambientale che lo circonda. Dobbiamo capire che le persone sono al centro di questa discussione, non le sostanze stesse.
L’attenzione dovrebbe essere rivolta agli indicatori di benessere e malessere delle persone, piuttosto che al giudizio su ciò che scelgono di consumare o di non consumare. La cannabis e l'alcol possono entrambi essere legate a momenti ludici e ricreazionali, ma possono anche causare danni se usati in modo eccessivo o poco responsabile.
Per affrontare questo problema, dobbiamo accogliere le paure e le contraddizioni che emergono. Dobbiamo creare spazi di dialogo aperti e accoglienti, in cui le persone si sentano libere di esprimere le proprie esperienze e preoccupazioni senza paura di essere giudicate.
Inoltre, è essenziale investire in programmi di educazione e sensibilizzazione con l’obiettivo deve essere quello di fornire alle persone le informazioni e le risorse necessarie per prendere decisioni consapevoli e responsabili sulla propria salute e benessere.
In conclusione, è giunto il momento di cambiare il paradigma e adottare un approccio più laico e pragmatico alle droghe. Dobbiamo guardare oltre gli stereotipi e concentrarci sulle persone, riconoscendo la complessità delle loro esperienze e dei loro bisogni. Solo così possiamo lavorare insieme per ridurre i danni e promuovere una società più sana e consapevole.
Per approfondire il tema del consumo controllato: Droghe e autoregolazione. Note per consumatori e operatori, a cura di Grazia Zuffa e Susanna Ronconi
Un’altra prospettiva sul tema: “Elon Musk e l’uso di droghe. Una questione di libertà o salute pubblica"
Leggi anche: La sfida del CBD. Si al confronto e alla libertà non alla manipolazione della realtà
Leggi anche: La corsa alla vita. L’eterno ritorno degli spot antidroga